Eurofighter Typhoon

Eurofighter Typhoon, nuovo caccia multiruolo

Eurofighter Typhoon
Eurofighter Typhoon

Eurofighter Typhoon, aereo caccia multiruolo, dopo il Tornado arriva il Tifone. Sono passati un bel pò di anni da quando l’Italia, nell’ambito di un vasto programma di collaborazione internazionale, diede vita al progetto che ebbe come risultato eccezionale il famoso caccia multiruolo Tornado.

Allo stesso modo l’Italia ed altri Paesi europei si sono nuovamente riuniti per sviluppare il programma EFA (European Fighter Aircraft), dando alla luce quello che ormai può dirsi l’erede diretto del Tornado, il nuovo caccia multiruolo “Eurofighter Typhoon”.

Eurofighter Typhoon - Collaborazione Internazionale
Eurofighter Typhoon – Collaborazione Internazionale

Un nuovo e più vasto programma di collaborazione militare europeo, rispetto a quello che diede alla luce il Tornado, ha sviluppato il progetto di uno dei più avanzati aerei da combattimento multiruolo al mondo; alla realizzazione dell’Eurofighter Typhoon hanno partecipato insieme all’Italia, la Spagna, la Germania, il Regno Unito, l’Austria ed il Regno dell’Arabia Saudita, quest’ultimo nonostante non facesse parte dell’Europa.

Il progetto nasce in piena guerra fredda, nel 1979, dalla collaborazione di Inghilterra e Germania per lo sviluppo dell’ECF (European Combat Fighter), nuovo aereo da caccia multiruolo capace di contrastare gli aerei da combattimento sovietici  come il MIG-29 Fulcrum ed il SU-27 Flanker al pari, se non addirittura meglio, degli aerei da combattimento statunitensi F-15, F-16 ed F-18. Inoltre il nuovo aereo doveva avere elevate capacità stealth in modo da risultare il più possibile invisibile ai radar, motori di nuova generazione che permettessero straordinaria agilità in volo nonché sistemi avionici avanzati.

Eurofighter, prototipo doppia deriva
Eurofighter, prototipo doppia deriva

L’anno dopo, nel 1980, anche la Francia si mostrò interessata al nuovo progetto ECF ma in seguito decise di tirarsi indietro per sviluppare un progetto proprio per quello che sarebbe diventato il nuovo caccia Mirage 2000 con capacità di imbarco su navi portaerei; in questa fase l’Italia entrò a far parte del programma per lo sviluppo del nuovo European Combat Fighter che assunse la nuova denominazione di ACA, Agile Combat Aircraft. I primi aerei ACA progettati mostravano già un aereo da caccia dotato di ali a delta, stabilizzatori canard, dotati di propulsori bimotore con presa d’aria ventrale a doppia sezione e con doppia deriva verticale.

EAP - Prototipo
EAP – Prototipo

Il primo prototipo del nuovo aereo fu costruito in Inghilterra nel 1982 con la denominazione di EAP; il prototipo serviva soprattutto per effettuare i test necessari allo sviluppo del futuro aereo da caccia multiruolo ed il primo volo sperimentale fu effettuato nel 1986 ma solo dopo più di duecentocinquanta voli di prova effettuati fu deciso di sostituire la doppia deriva verticale con un’unica e più ampia deriva verticale. I primi prototipi erano dotati dei motori RB.199 già montati sul Tornado e mostrarono fin da subito straordinarie prestazioni per velocità e maneggevolezza.

Il progetto ACA assunse nel 1983 la nuova denominazione di F/EFA, Future European Fighter Aircraft, ed anche la Spagna decise di parteciparvi unitamente alla Francia che sembrava tornata sui propri passi; purtroppo il progetto fu quasi abbandonato proprio a causa delle pretese francesi di un caccia adatto all’imbarco sulle portaerei e del 50% di controllo del programma per le quali alcuno degli altri Paesi partner si rese disponibile ad accettare. Ciò nonostante il programma riprese vita con la nuova denominazione di EFA, Eurofighter Aircraft, allo sviluppo del quale collaborarono Italia, Inghilterra, Germania, e Spagna.

Un’altra battuta d’arresto del progetto EFA si ebbe in concomitanza della caduta del muro di Berlino nel 1989; la nuova Germania riunificata infatti decise di ritirarsi dal programma a causa dei costi del progetto aumentati e non più sostenibili a causa degli eccessivi costi del proprio cambiamento geopolitico; proprio per evitare che il programma fosse annullato gli altri Paesi rimasti nel progetto decisero di apportare al nuovo aereo alcune modifiche che permettessero di abbattere i costi e così sopperire al mancato contributo economico della Germania. I tagli al progetto riguardarono soprattutto l’avionica e l’integrazione di sistemi ed armi,  cosa che ridusse di molto le capacità dell’aereo ma con le nuove condizioni economiche la Germania decise di proseguire la collaborazione internazionale nel progetto del nuovo aereo che assunse quindi la nuova denominazione di N/EFA, New Eurofighter Aircraft, successivamente ribattezzato Eurofighter 2000.

EFA 2000 volo prototipi
EFA 2000 volo prototipi

Il primo volo sperimentale del nuovo aereo fu effettuato il 27 marzo 1994 sia con la versione monoposto che con quella biposto; altri voli sperimentali con ulteriori modifiche di miglioramento furono effettuate pur conservando la configurazione con ala a delta, alette stabilizzatrici canard a delta, presa d’aria ventrale a doppia sezione squadrata ed ampia  deriva verticale unica che avevano caratterizzato il primo prototipo sperimentale EAP.

Ultimati gli ultimi aggiustamenti, nel 1997 il consorzio internazionale composto da Italia, Inghilterra, Germania e Spagna dichiarò concluso il programma di sviluppo Eurofighter 2000 ed il nuovo aereo da caccia fu avviato ufficialmente alla produzione con la denominazione di “Typhoon”. I primi esemplari prodotti, in entrambe le versioni monoposto e biposto ebbero soprattutto funzioni addestrative per permettere ai piloti di socializzare con il nuovo aereo prima delle assegnazioni ai reparti. Oltre ai Paesi del consorzio che hanno sviluppato e prodotto il caccia Typhoon, anche l’Austria e l’Arabia Saudita hanno deciso di acquistarne alcuni esemplari mentre Grecia, Corea del Sud e Oman hanno mostrato il loro interesse per l’aereo valutando un eventuale acquisto.

Eurofighter - Fusoliera - Motori
Eurofighter – Fusoliera – Motori

La fusoliera del Typhoon è stata realizzata in fibra di carbonio e materiali compositi avanzati per offrire una maggiore resistenza ed un basso profilo radar, infatti solo il 15% della superficie del velivolo presenta parti in metallo; tutto ciò dona all’aereo capacità quasi stealth ed un’ampia protezione dai sistemi di intercettazione radar. Per quanto riguarda i motori del Typhoon, i vecchi RB.199 usati inizialmente nei prototipi furono sostituiti da due turbine di nuova concezione Eurojet EJ200 sviluppate appositamente per il nuovo aereo e controllate in tutti i parametri di funzionamento da una unità digitale chiamata DECMU, Digital Engine Control and Monitoring Unit; ognuna delle turbine possiede una capacità di spinta di 90kN e possono portare l’aereo ad una velocità massima di Mach 2.0.

Il Typhoon dispone di un’avionica molto avanzata nonostante i tagli al programma avessero avuto come conseguenza alcune limitazioni; l’aereo dispone di un avanzato  radar ECR-90 Captor-M a scansione meccanica in grado di captare la presenza di un velivolo in un raggio superiore ai 160 km, può segnalare bersagli nemici e può seguire fino a venti oggetti contemporaneamente. Il prossimo upgrade, per quanto concerne il sistema radar è l’installazione con il dispositivo Captor-E dotato di una suite completa per le modalità aria-aria e aria-terra; questo nuovo sistema infatti dovrebbe aumentare il raggio d’azione del 50% rispetto ai sistemi tradizionali.

Typhoon - Radar e Strumentazione
Typhoon – Radar e Strumentazione

Al sofisticato dispositivo radar si aggiunge un complesso sistema di sensori a infrarossi attivo, di ricerca a tracciamento IRST, InfraRed Search and Track,  a passivo costituito dal sistema PIRATE, Passive Infra-Red Airborne Tracking Equipment, con il quale i bersagli tracciabili dal pilota arrivano fino a 200 ad una distanza massima di 150 km; il sistema PIRATE fornisce dati di rilevamento di bersagli aria-aria mentre il sistema infrarossi di monitoraggio IRST rileva dati per bersagli a terra e rilevamenti di ricognizione in modalità FLIR, Forward Looking Infrared.

Tutto il sistema è direttamente collegato ad un casco HMSS, Helmet Mounted Symbology System che fornisce al pilota una serie di dati attraverso la visiera relativi alla navigazione ed ai sistemi d’arma. Il caso è dotato inoltre di dispositivi per la visione notturna con intensificatore di luce e sistema FLIR, Forward Looking Infrared.

Il Typhoon è dotato inoltre di un sistema DASS, Defensive Aids Sub System, per l’autoprotezione elettronica costituito da più dispositivi integrati tra loro; tra questi un dispositivo ESM, Electronic Support Measures, capace di intercettare i segnali radar abbinato ad un classico dispositivo RWR, Radar Warning Receiver, capace di ricevere passivamente segnali RF, di analizzare i segnali ricevuti in pochi istanti e fornire immediatamente al pilota le informazioni necessarie per riconoscere su display ciò che accade intorno all’aereo. Con questo sistema il pilota può sapere in tempo reale se un velivolo nemico ha lanciato un missile ed agire tempestivamente di conseguenza. Del sistema difensivo dell’aereo fanno parte ovviamente gli emettitori di contromisure ECM ed i lanciatori di chaff, flares e decoy capace di confondere i sistemi di guida della maggior parte dei missili.

Typhoon armamento Birmstone
Typhoon armamento Birmstone

Nonostante il principale impiego operativo del Typhoon sia quello di caccia per missioni Scramble di interdizione aerea e quindi soprattutto utilizzato in combattimenti aria-aria, l’aereo è dotato di elevate capacità operative pertanto capace di equipaggiare sia armamenti per il combattimento aria-aria che per missioni aria-terra per l’eliminazione di obbiettivi al suolo o missioni antinave. L’arma base del Eurofighter è il potente cannone Mauser BK27, già ampiamente utilizzato sul Tornado ma l’aereo è dotato complessivamente di ben tredici punti d’attacco per armi, serbatoi e pod: quattro attacchi sono disposti nella parte ventrale agli angoli della sezione centrale della fusoliera squadrata in grado di equipaggiare missili  AIM-132 ASRAAM, AIM-120 AMRAAM, METEOR e Iris-T o pod per la guerra elettronica; proprio il missile METEOR, avanzato missile a lungo raggio è destinato ad assicurare un’ampia superiorità aerea fornendo una vasta No Escape Zone, maggiore di ogni altri missile aria-aria a lungo raggio grazie al sistema di ricerca radar aggiornato in tempo reale. Un gancio d’attacco è posto in posizione centrale ventrale della fusoliera in grado equipaggiare vari tipi di serbatoi carburante o pod di vario genere come quello per la designazione laser degli obiettivi.

EF Typhoon - Armamento
EF Typhoon – Armamento

Quattro piloni d’attacco sono posizionati nella parte inferiore di ognuna delle ali a delta: di questi i piloni più esterni possono equipaggiare missili aria-aria tipo AIM-9 Sidewinder o altri tipi di missili a corto raggio, SRAAM, Short Range Air-to-Air Missile. I piloni alari più interni invece  hanno una grande capacità di carico e possono equipaggiare serbatoi carburante, missili aria-aria, come missili aria-terra Storm Shadow, missili antiradar ALARM, bombe di vario genere come le Paveway IV a guida laser ed altre bombe a guida GPS, nonché missili anticarro Brimstone anche con appositi piloni tripli, nonché missili antinave Penguin e Harpoon.

Typhoon - Simulatore Addestrativo ASTA
Typhoon – Simulatore Addestrativo ASTA

Tutto l’aereo, i sistemi d’arma, la capacità di equipaggiare nuove armi, l’avionica e le tecnologie di navigazione di cui è dotato sono stati studiati per essere aggiornati ed ampliati in modo da prolungare il più possibile la vita operativa del Typhoon continuando a migliorarne le prestazioni complessive. Parallelamente allo sviluppo dell’aereo è stato sviluppato un complesso progetto di simulazione, denominato ASTA, Aircrew Synthetic Training Aids appositamente per il nuovo Typhoon.

I primi caccia Eurofighter Typhoon italiani sono stati assegnati al 4º Stormo Caccia “Amedeo D’Aosta” dell’Aeronautica Militare di base a Grosseto presso il 9º Gruppo, il 16 marzo 2004, ed al 36º Stormo “Riccardo Helmut Seidl” di base a Gioia del Colle, il 1º ottobre 2007, presso il XII Gruppo CIO, infine i Typhoon sono stati assegnati anche al 37º Stormo di base a Trapani-Birgi.

Typhoon - 36° Stormo Caccia Gioia del Colle
Typhoon – 36° Stormo Caccia Gioia del Colle

Nel 2011, proprio i Typhoon di base a Trapani-Birgi sono stati impiegati, unitamente a Tornado e agli Harrier della Marina Militare, in Libia nel corso delle operazioni belliche contro il reggime di Gheddafi; agli Eurofighter Typhoon era assegnato il compito di interdizione aerea. Più di recente, due Typhoon del 4° Stormo di base a Grosseto sono dovuti intervenire per per intercettare e scortare un Airbus 320 della compagnia aerea libanese “Middle East Airlines”, in volo da Ginevra a Beirut,  per un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Fiumicino a seguito di un presunto “allarme bomba” a bordo relativo ad un bagaglio sospetto.

Eurofighter Typhoon cacccia multiruolo
Eurofighter Typhoon cacccia multiruolo

I nuovi caccia Typhoon ha sostituito quindi gli ultimi caccia F-104S per quanto riguarda gli impieghi di interdizione e superiorità aerea; considerate le elevate capacità multiruolo di cui è dotato, l’Eurofighter è destinato in futuro, una volta completati i necessari upgrade, a sostituire i gloriosi Tornado IDS.

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